L’allestimento ha scatenato la stupefatta curiosità dei passanti, rispecchiati in un grande monitor e in una parete di schermi che ne rimanda le immagini immerse in uno spazio altro, astratto, colorato. Il “dispositivo virtuale interattivo” ha provocato danze e movimenti degli spettatori, tutti presi dall’inseguimento fra lo schermo alle loro spalle e la realtà ricreata sui monitor.

Sandra Lischi, «Il Manifesto», 2 settembre 1992

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