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Rassegna internazionale del video d'autore, Video Installazioni

1988, 1987, 1986 | Alfredo Pirri

Alfredo Pirri. L'alba, il giorno. 1988. Alfredo Pirri e Sandro Lombardi.

L’antico sistema dell’arte; una macchina potente, un cuore pulsante ed irradiante. Sistole e diastole, due artisti da poco morti: Beuys e Warhol, due ideologie, due semicerchi che chiudevano in un solo abbraccio ogni possibile “fare” arte.
Un abbraccio con il sapore di un “inchino” prima della lotta, quella fra un vinto e un vincitore. Beuys, il Cristo in croce di tutte le vicende europee dalla violenza devastatrice e mitologica del nazismo alla invocazione rivoluzionaria del bolscevismo, esteta e paladino in un mondo devastato, eroe e guida di un esercito di guerrieri sconfitti e sparsi per tutto il globo.
Warhol, raffinato stratega, rappresentante di una classe di vincitori che, solo per il dandismo proprio di ogni aristocrazia acquisita, scopre il nichilismo del lato oscuro della luce.
Una dialettica che ripropone i temi tragici dell’alternativa fra trionfo e morte. Beuys e Warhol sono i termini viventi di una atmosfera tragica che nasce dalla “percezione della sinistra e terrificante realtà in cui siamo coinvolti”.
Questa tensione tende a radicalizzarsi, a rendersi maggiormente visibile oggi, momento di transizione:
“La transizione è la sede propria del tragico “,passaggio, non consegna di poteri, che nessuno è disponibile a riconoscere poiché nessuno è disposto ad assumersi il compito di ricostruire le polarità.

Alfredo Pirri, Il vecchio e il nuovo

1988
L’Alba, il Giorno
Installazione di Alfredo Pirri; Musiche di Eietsu Hayashi; Lettura di Sandro Lombardi.

L’Alba, il Giorno di Alfredo Pirri è una videoinstallazione “a percorso”. Il lavoro si muove in un contesto multimediale e rappresenta l’ultima parte – dedicata a Yukio Mishima – di una trilogia sui pensieri romantici. Nella prima “stazione” – il sacrario laico dell’Associazione Combattenti e Reduci – Sandro Lombardi legge i proclami di Yukio Mishima contro gli “effeminati intellettuali”, mentre sul monitor passano immagini di repertorio legate al suicidio dell’autore. Nella seconda tappa appelli alla speranza appaiono sui monitor incassati nella cavità del transetto di una monumentale struttura in mattoni rossi a forma di croce, accompagnati dal suono delle percussioni tradizionali giapponesi.

da una recensione di Alessandra Cigala,Arte Argomenti, n.1, 1988

1987
La Notte, l’Alba
installazione di Alfredo Pirri; Musiche originali di Daniel Bacalov; Voce di Giorgio Barberio Corsetti

Un Monumento, un monumento alla voce innanzitutto. Una voce che si fa risonanza ottica, forma potente che determina il centro invisibile dell’installazione: altoparlanti e monitor sono emanazione di questo centro parlante. Il testo reciato è “Pane e vino” di Friedrich Holderlin.

1986
Rumore 
videoscultura di Alfredo Pirri; Musiche originali di Paolo Modugno

“L’impatto che il lavoro deve avere è di una assoluta, giovane solidità. L’immagine è quella di un monolite che si spezza in virtù di un brusio interiore, generando una forma quasi di clessidra dove però non si realizza un andamento temporale, ma solo un rumore che non lascia scampo” (Alfredo Pirri)

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