La rassegna Internazionale del video d’autore, nasce come nuova sezione, rivolta ai giovani, della più grande manifestazione di teatro, cinema e musica/danza di Taormina Arte. Si è svolta ogni anno per 10 anni di seguito nella splendida e profumata di gelsomino villa comunale di Taormina, nei mesi estivi. Intorno a questo appuntamento che ha goduto di una insolita continuità rispetto ad altre manifestazioni sorte intorno alla nouvelle image, si è formata negli anni una comunità internazionale mutante e costante, fatta di artisti, studiosi, critici, giovani appassionati di conoscere forme sperimentali dell’audiovisuale. I confini non erano delimitati fra le discipline, non a caso il sottotitolo delle pubblicazioni che ogni anno si producevano intorno alla rassegna, era: tra film video televisione. Le interferenze erano il suo privilegiato territorio liminale, per cui i video di Cesare Ronconi ( Teatro Valdoca) e di Carmelo Bene convivevano con l’immaginario scientifico-elettronico di Gianni Toti, Anna, il film girato nel 1970 da Alberto Grifi e Massimo Sarchielli con la telecamera e poi trasferito con il vidigrafo in pellicola per la distribuzione nel circuito cinematografico, inaugurava, inosservato e senza enfasi, la sezione Archeologia del video nel 1986 – una costante di tutte le edizioni di Taormina Arte video d’autore. Il terzo episodio del Cremaster Cycle di Matthew Barney, presentato da Pierluigi Tazzi veniva accolto con scarso entusiasmo, nel 1995 in una sala del Palazzo dei Congressi, mentre Andrea Lissoni, scortava Christine Van Assche nel programma dei video selezionati dalla collezione del Centre Pompidou. Serge Daney, sgattaiolando dai programmi di Enrico Ghezzi si coinvolgeva nel dibattito sui film di Guy Debord con Mario Perniola – film assenti – per questioni di diritti controversi. John Hanardt, più volte presente come direttore del Whitney Museum of American Art, alimentava una controversia ideologica-estetica con Lorenzo Bianda – direttore del bel festival di Locarno, sul tema di come proiettare le opere video, su schermo o su monitor, finché non arrivò a dirimere la diatriba Bill Viola, nel 1993, che risolse il problema con la proposta della proiezione su schermo in retroproiezione. E fu una esperienza fruitiva raramente riprovata: una immagine plastica, cromaticamente intensa, con le vibrazioni di luce, nuances.
La rassegna del video d’autore di Taormina ha alimentato una conoscenza complessa intorno ai fenomeni delle interferenze audiovisuali di fine millennio, attraverso le pubblicazioni, le discussioni, gli artisti presenti in ciascuna delle dieci edizioni: Marcel Odenbach, Michael Klier, Studio Azzurro, Bill Viola, Shigeko Kubota, Vito Acconci, Marina Abramovich, I dodo Brothers e Andrea Ruggeri, Bill Viola, Antoni Muntadas, Maurizio Camerani, Peter Callas, Anna Lajolo e Guido Lombardi, Ciprì e Maresco e Derek Jarman, General Idea e Jonathan Demme, Gorilla Tapes e Paul Garrin, Sophie Calle e tanti altri.
Un progetto di: Sciami
Redazione: Alessandra Cigala e Ida A.Vinella
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